Mot-clé : Silvia Guzzi

2013 en Méditerranée, par Daniele Casolino.

 
« J’ai passé des vies entières
à chercher entre mes dents
les restes des repas volés
à ceux qui n’en ont plus
pour me mordre
comme je voudrais. »

Daniele Casolino

Toni Servillo, ritratto dell’attore da uomo libero, di Olivier Favier.

 
« Toni Servillo afferma di aver scelto la ventina di film che ha interpretato perché sedotto dalle loro sceneggiature. Gira per lo più d’estate, per continuare ad essere quello che rimane e vuole continuare ad essere: un instancabile attore di teatro, colui che con il suo lavoro assume di fronte al pubblico la responsabilità del testo che ha scelto di interpretare. Al cinema, secondo lui, la responsabilità finale appartiene al regista. In realtà, niente è meno sicuro. Di questo cinema in rinascita, ricorderemo Toni Servillo quanto i registi che lo hanno diretto, se non di più, esattamente come continuiamo ad ammirare, passato mezzo secolo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, Nino Manfredi e Gian Maria Volonté. »

Olivier Favier

Omar e la meccanica del mondo, di Léonard Vincent.

 
« Ammettiamo che si chiami Omar. Sa leggere e scrivere. È nato negli anni 90 in un ospedale lurido, in qualche angolo sperduto del Corno d’Africa. Suo padre è morto, sua madre fa la fruttivendola. Diversi suoi fratelli sono morti in tenera età, di malattie e non. Lui gode di una salute relativamente buona. Gli manca solo qualche dente, mal curato. A volte rimane stravolto per vari giorni dalle sue crisi di malaria. Però lavora da quando ha 12 o 13 anni, come facchino di merci di ogni genere. Per fortuna è sfuggito più di una volta alle retate del servizio nazionale. Così, per diciotto mesi, passando da un lavoro all’altro, è riuscito a mettere soldi da parte. Un cugino in esilio gli ha inviato qualche centinaio di dollari per arrotondare. Con quei soldi ha pagato un trafficante che gli ha fatto passare clandestinamente il confine. »

Léonard Vincent