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Omar e la meccanica del mondo, di Léonard Vincent.

 
« Ammettiamo che si chiami Omar. Sa leggere e scrivere. È nato negli anni 90 in un ospedale lurido, in qualche angolo sperduto del Corno d’Africa. Suo padre è morto, sua madre fa la fruttivendola. Diversi suoi fratelli sono morti in tenera età, di malattie e non. Lui gode di una salute relativamente buona. Gli manca solo qualche dente, mal curato. A volte rimane stravolto per vari giorni dalle sue crisi di malaria. Però lavora da quando ha 12 o 13 anni, come facchino di merci di ogni genere. Per fortuna è sfuggito più di una volta alle retate del servizio nazionale. Così, per diciotto mesi, passando da un lavoro all’altro, è riuscito a mettere soldi da parte. Un cugino in esilio gli ha inviato qualche centinaio di dollari per arrotondare. Con quei soldi ha pagato un trafficante che gli ha fatto passare clandestinamente il confine. »

Léonard Vincent