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La follia al fronte. I traumatizzati della Grande Guerra in Francia. Intervista a Laurent Tatu.

« È la prima volta che ci sono così tanti casi neurologici e psichiatrici, così tanti medici, neurologi e psichiatri, riuniti in uno stesso posto, in un fronte di 800 km. Molti segni neurologici di cui si fa uso ancora oggi sono stati descritti durante la Grande Guerra. Abbiamo fatto progressi enormi nella topografia cranio-encefalica. Non saranno forse spettacolari quanto la chirurgia maxillo-facciale delle “gueules cassées” (i mutilati al viso), ma sono veri progressi.

Dal punto di vista neuro-psichico i progressi sono più lenti. A partire dalla primavera del 1918, le autorità militari cominciano a cambiare avviso sui traumatizzati di guerra, soprattutto da parte francese. Durante la seconda guerra mondiale, non si esagerava con i “simulatori potenziali”, le nevrosi di guerra. I feriti psichici sono considerati come soldati malati, persino dai medici nazisti. »

Laurent Tatu